Gaza: cessate il fuoco e stop all'invio di armi

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10-05-2024

“La priorità è il cessate il fuoco e lo stop al trasferimento di armi, parti e munizioni a Israele e ai gruppi armati palestinesi. Armamenti che corrono un alto rischio di essere utilizzate per commettere o facilitare gravi violazioni del diritto internazionale umanitario o dei diritti umani. I bombardamenti e l’assedio di Israele stanno privando la popolazione civile delle basi per la sopravvivenza e, in queste ore più che mai, stanno rendendo Gaza inabitabile. Oggi la popolazione civile di Gaza si trova ad affrontare una crisi umanitaria di gravità e portata senza precedenti”. Continua la mobilitazione di Arci Modena per una risoluzione del conflitto, con l’adesione all’appello della Rete Italiana Pace e Disarmo, a sette mesi dagli attacchi di Hamas e nelle ore in cui il Governo israeliano ha deciso di iniziare l’invasione militare via terra tramite il valico di Rafah, chiudendo l’unico passaggio di aiuti umanitari verso Gaza. Tra le azioni messe in campo anche la campagna del 5xmille con una raccolta fondi destinata al sostegno immediato della popolazione civile di Gaza.

“Come Arci la nostra posizione è chiara”, prosegue Anna Lisa Lamazzi, presidente di Arci Modena: “Chiediamo il cessate il fuoco immediato e permanente, lo stop al genocidio e all’occupazione palestinese, la liberazione degli ostaggi, l’autodeterminazione per il popolo palestinese e gli stessi diritti per i due popoli”. L’attività militare israeliana ha distrutto una parte sostanziale delle case, delle scuole, degli ospedali, delle infrastrutture idriche, dei rifugi e dei campi profughi di Gaza. La natura indiscriminata di questi bombardamenti e la tipologia sproporzionata di danni ai civili inermi – tra cui tantissimi bambini - che essi causano abitualmente sono illegali e possono costituire crimini di guerra: “Tutti gli Stati hanno l’obbligo di prevenire i crimini di atrocità e di promuovere l’adesione alle norme che proteggano i civili e la Rete rilancia dunque le richieste della campagna globale Control arms di cui fa parte, affinché siano rafforzate le norme internazionali sul controllo del commercio di armi che anche l’Italia ha sottoscritto”.