Anna Lisa Lamazzi rieletta presidente di ARCI Modena

Dove sei: Homepage > Notizie e comunicati > Notizie Le nostre campagne > Anna Lisa Lamazzi rieletta presidente di ARCI Modena

14-06-2022

“Arci Modena è tante cose: passione, immaginazione, impegno sociale, protagonismo attivo, radicamento, cultura, progettualità diffusa sul territorio. Con l’emergenza sanitaria, per la prima volta in sessantacinque anni, ci siamo dovuti fermare e questo ci ha fatto capire, ancora di più, quanto il nostro lavoro sia importante per la comunità”. Queste le parole di Anna Lisa Lamazzi, rieletta all’unanimità presidente provinciale di Arci Modena per il terzo mandato, durante il congresso provinciale che si è svolto sabato 11 giugno alla Polisportiva Modena Est e che ha visto il rinnovo degli organismi dirigenti dell’associazione. Una giornata di incontro e confronto che ha visto la partecipazione di oltre cento delegate e delegati dei circoli del territorio, il presidente nazionale Daniele Lorenzi e quello regionale Massimo Maisto e personalità del mondo istituzionale: il sindaco Giancarlo Muzzarelli; Maria Cecilia Guerra, sottosegretaria al MEF; Fabrizio Starace, direttore del DSMDP dell’Azienda Usl di Modena; Davide Baruffi sottosegretario alla presidenza della Regione Emilia Romagna e rappresentanti delle associazioni che da sempre collaborano con Arci Modena. “Siamo quelli che attraverso le attività di inclusione, aggregazione, cultura e socialità rivolte alle nuove generazioni, alle persone fragili e a chi arriva da altri paesi, occupiamo uno spazio importante nel sistema di welfare diffuso delle comunità - prosegue la presidente Anna Lisa Lamazzi -. Spesso i nostri circoli sono l’unico punto di aggregazione di un quartiere, nelle periferie e le nostre volontarie e volontari un punto di riferimento per le attività di promozione, educazione, crescita, benessere e politiche di prossimità”.

Arci Modena è uno dei comitati più grandi dell’Emilia Romagna - e quindi dell’Italia - e ogni giorno vede impegnati centinaia di volontarie e volontari che attraverso le attività dei circoli portano avanti progetti culturali e sociali che coinvolgono migliaia di socie e soci di ogni età. Il congresso è stata l’occasione per disegnare una prospettiva di lavoro, ragionando su nuove sfide - dall’inclusività alla parità di generi, il superamento dello stigma legato alla salute mentale fino al rinnovo generazionale - ma anche per sottolineare alcune criticità, come ha sottolineato la presidente nella sua relazione: “Dobbiamo riuscire a proteggere il nostro modello associativo nel percorso di progressiva attuazione della Riforma del Terzo Settore. Se l’obiettivo era trasparenza e maggiore dignità, possiamo dire che non ci siamo: rischiamo di diventare vittime di una burocrazia faticosa e molto strutturata, più tipica di un profit. Non possiamo trasformare volontarie e volontari in avvocati e commercialisti. Ci teniamo al rispetto delle regole ma si deve anche dare fiducia a chi agisce da no-profit per il bene comune”