Teatro dei Venti

Dove sei: Homepage > Notizie e comunicati > Notizie Teatro > Teatro dei Venti

02-12-2020

La compagnia nel corso del 2020 avrebbe dovuto intraprendere una tournée internazionale con “Moby Dick”, spettacolo con il quale ha vinto il Premio Ubu 2019 per l'allestimento scenico e il Premio Rete Critica 2019 per la progettualità/organizzazione. Ma ha dovuto modificare i piani di navigazione e trovare nuovi strumenti per proseguire la sua azione di connessione tra creatività e comunità, tra luoghi e pubblici diversi, tra Carcere (dove lavora ininterrottamente dal 2006) e Città.
In Carcere, nei mesi del lockdown, ha avviato un modulo sperimentale di prove da remoto e da questa esperienza ha prodotto un film, “Odissea Web”, nell'ambito del progetto europeo Freeway, sostenuto da Creative Europe e basato sulla produzione artistica e la formazione teatrale in Carcere, con partner provenienti da diversi Paesi. Nei mesi estivi ha realizzato un'edizione di Trasparenze Festival tra Modena e Gombola (Polinago MO), dove gestisce l'Ostello Podesteria, con un progetto di ricettività turistico-culturale e residenzialità artistica nell'Appennino Modenese.
Il Teatro dei Venti è risultato tra i soggetti finanziati dalla Fondazione di Modena con il bando Mi Metto all'Opera e ha avviato il progetto “Abitare Utopie”, creazione artistica e relazioni di comunità in Carcere, nel quartiere di Via San Giovanni Bosco e a Gombola.

FAVOLE AL CITOFONO

Dal 3 al 10 dicembre istituiamo la nostra zona turchina e attraversiamo il quartiere con le "Favole al Citofono" ispirate dall'estro immaginifico di Gianni Rodari

Le Favole:

• Il paese senza punta

• La strada che non va in nessun posto

• Un giovane gambero

 

Programma

Giovedì 3 dicembre: La strada che non va in nessun posto
su prenotazione alle 18:30 o 19:00

Venerdì 4 dicembre: Il paese senza punta
su prenotazione alle 13:30 o 14:00

Sabato 5 dicembre: La strada che non va in nessun posto
su prenotazione alle 15:00 o 15:30

Lunedì 7 dicembre: Un giovane gambero
su prenotazione alle 18:30 o 19:00

Martedì 8 dicembre: La strada che non va in nessun posto
su prenotazione alle 13:30 o 14:00

Mercoledì 9 dicembre: Un giovane gambero
su prenotazione alle 13:30, 14:00, 18:30 o 19:00

Giovedì 10 dicembre:
Il paese senza punta su prenotazione alle 13:30 o 19:00
La strada che non va in nessun posto su prenotazione alle 18:30 o 19:00

Lunedì 14 dicembre: La strada che non va in nessun posto
su prenotazione alle 18:30 o 19:00

Martedì 15 dicembre: Un giovane gambero
su prenotazione alle 18:30 o 19:00

Mercoledì 16 dicembre: Il paese senza punta
su prenotazione alle 18:30 o alle 19:00

Giovedì 17 dicembre: La strada che non va in nessun posto
su prenotazione alle 18:30 o alle 19:00

Venerdì 18 dicembre: Un giovane gambero
su prenotazione alle 18:30 o 19:00

 

Della stessa seria Favole al Telefono per la Casa Residenza Anziani e Favole alla Finestra per le scuole San Giovanni Bosco

 

Prenotazioni (almeno un giorno prima) al 389 7993351 o con messaggio sulla nostra pagina FB o sull'account Instagram del Teatro dei Venti.
Segnalando: data e orario, favola scelta, via e numero civico, cognome sul citofono

La zona turchina è compresa nel quadrilatero tra Via Puccini, Via Bonacini, Via Monte Grappa e Viale Verdi (Modena)

 

L'iniziativa fa parte del progetto Teatro Aperto azioni quotidiane nel quartiere info sul sito www.teatrodeiventi.it

Con il patrocinio del Comune di Modena 

 

TEATRO APERTO

Teatro Aperto è un progetto di resistenza artistica in quest'anno particolarmente difficile per il settore teatrale e culturale

Teatro dei Venti Teatro Aperto in relazione con la comunità: La compagnia rilancia le sue azioni quotidiane per il territorio e prosegue la produzione artistica in Carcere.

Il direttore artistico Stefano Tè: “Siamo artigiani delle relazioni, dobbiamo conciliare utilità e creatività, ma rischiamo di soccombere, vittime di una normativa spesso miope.”

Mantenere una relazione costante con il territorio, proseguire i progetti in ambito sociale, continuare ad essere artigiani delle relazioni. Il Teatro dei Venti si mette all'opera per fronteggiare in maniera creativa il momento di grave difficoltà per il settore culturale e fornisce un servizio di vicinanza utile alla comunità.
Tutto questo è il progetto Teatro Aperto, realizzato con il patrocinio del Comune di Modena, con azioni quotidiane, interventi artistici mirati, come le Favole al Citofono, che arrivano a domicilio, quelle alla Finestra per le classi della Scuola Primaria San Giovanni Bosco e ancora quelle al telefono (o su Zoom) per gli ospiti della Casa Residenza per Anziani, che continuano per tutto il mese di dicembre.
Un Teatro che resta aperto anche per la produzione artistica, con uno sguardo su una progettualità inclusiva. Dal 14 al 20 dicembre la compagnia sarà impegnata nelle prove dello spettacolo “Padri e Figli”, con attori del Teatro dei Venti e attori delle Carceri di Modena e di Castelfranco Emilia. Progetto realizzato in collaborazione con il Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna, la Casa Circondariale di Modena e la Casa di Reclusione di Castelfranco Emilia. Produzione Teatro dei Venti con il sostegno della Regione Emilia-Romagna e con il contributo della Fondazione di Modena. I laboratori permanenti sono sostenuti dal Comune di Modena, dal Comune di Castelfranco Emilia e dal Coordinamento Teatro Carcere Emilia-Romagna.
Questa progettualità si sviluppa nell'ambito del progetto europeo “Freeway - Free man walking – theatre as a tool for datainees’ integration”, ideato dal Teatro dei Venti, che ne è capofila, in collaborazione con lo staff di InEuropa, insieme a tre partner che operano nelle Carceri dei rispettivi Paesi, aufBruch (Germania), Fundacja Jubilo (Polonia) e UPSDA (Bulgaria). Il progetto è sostenuto da Creative Europe e promuove la creazione artistica, la formazione, l’audience development e lo scambio di buone pratiche di Teatro in Carcere a livello europeo.
Il debutto di questo lavoro, previsto per dicembre, è stato rimandato a data da destinarsi a causa della chiusura prolungata dei luoghi di spettacolo. Ma prosegue la produzione, attraverso il laboratorio permanente nelle Carceri e una sessione di prove presso il Teatro dei Segni.
“Tutti i lavoratori del teatro che sono fermi da febbraio sono completamente dimenticati, ma noi non dimentichiamo il pubblico - dice il direttore artistico Stefano Tè -. Crediamo che in questo periodo sia fondamentale mantenere un rapporto con il territorio, per questo abbiamo immaginato gli interventi quotidiani. Il Teatro è chiuso al pubblico, subisce delle limitazioni, ma può trovare il modo di creare relazioni, senza cercare scorciatoie, senza per forza rifugiarsi in uno schermo. Siamo artigiani della relazione e sui limiti possiamo costruire una poetica, una modalità di racconto e di incontro. Nel nostro lavoro conciliamo utilità e creatività, ma rischiamo di soccombere, vittime di una normativa spesso miope. Infatti non ha logica proibire a spazi culturali di operare, almeno con la corsistica, nel pieno rispetto delle norme. Non si possono fare corsi con 10 persone in spazi molto ampi e arieggiati, ma si può accedere a luoghi di culto e recarsi liberamente nei centri commerciali. Il fine di questa operazione è chiaramente eliminare parte di un settore. Quella più fragile. Quella parte fuori da FUS e tutele varie. Siamo talmente in sofferenza che non riusciamo neanche a fare rete. Ognuno è troppo preso dal cercare vie di uscita. Ma non ci sono vie di uscita.”

 

PROGETTO "PADRE E FIGLI"